PUBBLICAZIONI, DVD, PROGETTI IN DIVENIRE...
CRASULAS E CRASOLADÔRS
contributi di Gian Paolo Gri, Carla Marcato, Stefano Morandini (curatore) e Augusto Petris
Comune di Enemonzo - Università degli studi di Udine - Archivio Etnotesti
2006
Le meraviglie del Friuli Venezia Giulia, Malghe e tradizioni popolari,
- I Krampus. A Fusine in Valromana
- Il carnevale di Sauris. Der tsarar Vošankn
- Il "bacio delle croci" a Zuglio
- L'albero di maggio a Camporosso
- Il mazzo di S. Giovanni e las cidulas
- La processione di San Vito
- Il funerale del carnevale
Carsa Edizioni, 2008, Pescara.
CD audio “Grembiuli e traverse in Carnia. Esempi sonori”, allegato a “Storie e Intrecci”, Associazione Arti Tessili, 2007, Maniago (PN).
“Il Pust/Carnevale a Cergneu/Černjeja (Nimis – Valle del Torre e del Cornappo)" in Il futuro dei carnevali alpini, tra ricerca e riproposta, (a cura di L. Revelant e S. Morandini), Comune di Tarcento, 2005, pp. 89-111.
"La memoria e i musei" in Sammardenchia, il mio paese. Tradizioni perdute, Comune di Tarcento, Associazione Il Cobolar, 2006.
"Tradizioni popolari" in Lezioni di lingua e cultura friulana, Società Filologica Friulana, 2005, pp. 55-72.
"Oggetti, contesti e musei" in Tomâts. Un secolo di maschere lignee del tarcentino (consulenza scientifica Stefano Morandini), Associazione I Mascarârs di Tarcint, 2010, pp. 7-9.
“La coltivazione tradizionale del tabacco. Contadini in museo” e "Kufice, tabacchiere, scjatulas pal tabac" in Ci salvò il tabacco. Coltivazione e lavoro del tabacco in Friuli, Associazione del Museo della Vita contadina "Cjase Cocèl"/Comune di Fagagna, Università di Udine, pp. 172-175 e 210-235.
“A Nord dell’Ogooué: il manoscritto inedito di Attilio Pecile e Giacomo Savorgnan di Brazzà” in L’Africa di Attilio Pecile. Attraverso i resoconti della missione scientifica Brazzà-Pecile al seguito di Pietro Savorgnan di Brazzà (1883-1886), Forum, 2011, Udine, pp. 501-609.
Il progetto visuale Fagagna-Africa/Africa-Fagagna trova la sua ragione d’essere all’interno di quello più ampio di rivalutazione della figura del fagagnese Attilio Pecile (1856-1931), e in qualche modo lo completa, proiettandolo verso il presente. Qualche mese fa siamo partiti da una domanda-guida: “Quanta Africa c’è nella storia e nel ventre dei nostri paesi?”, e muovendo da questa abbiamo cercato nelle testimonianze delle persone intervistate, negli album di fotografie, “cose” appese alle pareti delle case, di riannodare i fili di queste relazioni. Inimmaginabile, per quantità, quello che trovato e che abbiamo cercato di restituire in questo contributo visuale fatto di memorie, descrizioni, oggetti, fotografie, lettere, cartoline: un museo “diffuso” fuori dal museo. Ma non è soltanto questo. Il titolo di questo lavoro di ricerca restituisce il senso del “Come eravamo?” ma anche in termini molto più problematici e di prospettiva il “Come siamo ora?”, ed è per questo che accanto alle voci di chi dopo Attilio Pecile è andato in Africa, abbiamo affiancato quelle dei “nuovi” fagagnesi che provengono dalla Costa d’Avorio, dalla Nigeria, dal Congo, come in un gioco di sguardi da vicino e da lontano.
"Le storie 'macinate' di 'Sef mulinâr" in Scampoli di luce, ritagli di buio, (a cura di Guido Sut), Atti del convegno, Colloredo di Monte Albano marzo 2011, Istituto per la ricerca e la promozione della Civiltà friulana "A. Tellini", 2011, pp. 56-73.
LA TRAMA E L'INTRECCIO (Premio Leggimontagna 2014)
di Stefano Morandini
La ricerca antropologica qui raccontata attraverso immagini, interviste e materiale d'archivio, ha interessato le Valli del Torre e del Cornappo, poste a ridosso del confine con la Slovenia; in queste zone si parla un antico dialetto sloveno, chiamato Po Našin. Esso viene in contatto in piano, con l'area romanza friulanofona e italianofona, realizzando un'area di complesso contatto linguistico. Ancor oggi, l'ecologia e l'eticità di questi luoghi descrivono in scala una divisione a varie profondità tra "Furlanie" e "Sclavanie", in bilico tra "antico" senso di appartenenza e "nuovo" senso di accoglienza verso gli immigrati.
Anno: 2012
Regia e sceneggiatura: Stefano Morandini
Riprese: Michele Marcolini, Stefano Morandini
Montaggio: Michele Marcolini, Francesco Pattanaro
Musica originale: Romano Todesco
Produzione: APM videoproduzione
Co-produzione: Università degli Studi di Udine
Archivio Etnotesti,
Circolo Culturale Menocchio
“Le voci degli inferi. Cràsulas e crasoladôrs” in Ad Infera (a cura di Gian Paolo Gri), Associazione Colonos, Villacaccia (UD), 2012, pp. 102-111.
"Oltre il Folklore in Friuli", in Cultura, territorio e pubblico in Friuli. Dagli anni cinquanta alla fine del Novecento, Atti di Convegno, Adastra Cultura-Kappa Vu, Udine, 2012, pp. 70-80.
"In un tempo in cui non bastava girare un interruttore per chiudere un circuito elettrico ma era necessario ascoltare il mulino che si alimentava ad acqua, chiudere paratoie, saracinesche, serrande, sentire il rumore di ruote dentate, lubecchi, palmenti; e ancora ascoltare il pilaorzo e aggiungere acqua perchè non bruci, sentire cinghie e puleggie. Tutto questo con un orecchio, perchè poi con l'altro bisognava socializzare con chi veniva a macinare, che non lasciava solo granaglie ma anche storie e anch'esse uscivano da quel luogo rimacinate per tornare sulla via di casa"
Questo video è il diario illustrato di un anno di incontri, di osservazioni etnografiche, di storie di vita e di visioni per il futuro, narrate dagli abitanti dell'altopiano di Lauco
Premio "Ciceri" 2015
Società Filologica Friulana
"I luoghi della tradizione in Friuli", 2015
a cura di Stefano Morandini, con testi di
Donatella Cozzi
Alessandro Monsutti
Moreno Baccichet
Moreno De Toni
Sabrina Tonutti
Tatiana Azzola
Marta Pascolini
Claudio Lorenzini
Maria Teresa Corso
Roberto Frisano
Annalisa Bonfiglioli